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Le 50 aziende più “ammirate” del mondo

Le 50 aziende più “ammirate” del mondo

In vetta la Tripla A di Apple, Alphabet e Amazon. Solo sei i gruppi non statunitensi inclusi nell’elenco di Fortune

Illustrazione: Dan Matutina per Fortune

Apple, Alphabet, Amazon. Tripla A in apertura dell’ultima Top 50stilata da Fortune, quella che mette in fila le compagnie più ammirate del mondo. Parametro che pare scivoloso ma che, ad analizzare la metodologia d’indagine, ruota fondamentalmente intorno alla reputazione in un processo progressivo di scrematura effettuato dalla Korn Ferry Hay Group a partire da 1.500 brand.

La piattaforma di partenza è costituita dalle società incluse nel Fortune 1000, le mille più grandi compagnie statunitensi per profitto, e nel Fortune’s Global 500, gruppi non americani con ricavi superiori a 10 miliardi. Da lì la selezione ha prima salvato le 15 più grandi per ogni comparto internazionale e le 10 per ogni ambito nazionale, mettendo sotto la lente 652 compagnie da 30 Paesi con interviste a oltre quattromila direttori, executive e analisti su nove criteri.

I primi dieci posti sono tutti occupati da gruppi a stelle e strisce: al quarto Berkshire Hathaway di Warren Buffet, il terzo uomo più ricco del mondo, al quinto Walt Disney, al sesto Starbucks, al settimo Southwest Airlines.

Chiudono FedEx, Nike e General Electric. La prima non statunitense è la Bmw, che sbuca alla 18esima piazza dopo brand come American Express, Facebook, Coca-Cola e Microsoft e poco prima di Netflix, che rientra in classifica a gamba tesa in una posizione piuttosto elevata.
La successiva fuori dagli Stati Uniti è un’altra azienda dell’automotive, Toyota, al 28esimo posto. Samsung, principale concorrente della capolista Apple, entra nel club dei 50 ma solo alla 35esima posizione. Seguono, fra le straniere, l’irlandese Accenture, la svizzera Nestlè e il conglomerato britannico Unilever. Fuori classifica ma prese in considerazione e comunque elencate se ne trovano anche molte altre, fra cui la tedesca Adidas.Ma fra le prime 50 le non americane si riducono a sei.
In termini di tecnologia, basterebbero le prime tre posizioni a dare il senso. Per la quarta volta da quando viene pubblicata, questa Top 50 vede infatti in testa un trio di colossi hi-tech. E anche scorrendo le prime 50 società ne spuntano almeno una decina: oltre a quelle di vertice fioccano Facebook, Microsoft, Ibm, Salesforce.com, Intel, Accenture, Samsung, At&t. Ci sono poi igiganti del consumo generalista, da Coca-Cola a PepsiCo passando per Starbucks tanto per fermarci alle bevande.


Pochi, in effetti, i gruppi media – si salvano solo Walt Disney e Netflix – o i colossi energetici, che certo in termini di reputazione rischiano a volte più di altri (ci sono solo General Electric al decimo posto ed Exxon Mobile alla 37esima piazza). Fortissimi i servizi finanziari con otto presenze di peso, da Goldman Sachs a Blackrock fino a Visa e JP Morgan Chase. Molte, infine, lecorporation impegnate nella produzione di mezzi di trasporto o di servizi dedicati, dall’aerolinea Usa Delta Airlines a Caterpillar passando per Boeing.

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