Daniele Silvestri (Roma, 18 agosto 1968) è un cantautore italiano.
La mamma Emanuela, bolognese, è cantante jazz; il papà Alberto, romano, è scrittore e coautore dei programmi tv di Maurizio Costanzo e Maria De Filippi. In occasione del suo diciottesimo compleanno, suo padre gli regala una frase: "Quando entro in casa e sento musica, so che ci sei, perchè sei fatto di musica. Come per sua madre, tua madre era di jazz; e per mio padre, io teatro e penna. Tua madre è ancora jazz, io sono ancora penna: spero che tu resti musica ogni giorno". Durante le scuole elementari a tempo pieno costruisce la sua sconfinata cultura cinematografica: terminate le lezioni alle quattro, infatti, trascorre tutti i pomeriggi nel vicino cinema parrocchiale. Studia giovanissimo pianoforte e chitarra. A 14 anni compone la sua prima canzone: "41 anni fa", dedicata al secondo scudetto appena conquistato dalla Roma, ancora oggi la sua squadra del cuore. Frequenta il liceo classico Mamiani. Cresce artisticamente in una cover band ispirata ai Duran Duran e al repertorio degli Anni 80. Per dirla tutta, viene ammesso nel gruppo soprattutto grazie alla sua bella tastiera, come egli stesso afferma: "A 16 anni, come quasi tutti i miei coetanei, volevo il motorino. E mio padre, come quasi tutti i suoi coetanei, non era d'accordo. Così abbiamo fatto un patto: ho rinunciato al motorino in cambio di una tastiera. Non una qualsiasi: era una Yamaha DX-7, il modello più nuovo e sofisticato in circolazione". Oltre a suonare nelle cantine, Daniele si appassiona alle sonorizzazioni: passa intere notti insonni a realizzare musical e documentari. Altra gavetta fondamentale, sono i concerti nelle piazze più amene come turnista. Dai 12 ai 20 anni impiega almeno un mese delle sue vacanze in soggiorni-studio in Inghilterra, assorbendo anche la cultura musicale britannica. Nel 1989 esplora l'Europa per tre settimane: dall'allora Cecoslovacchia fino alla Svezia, passando per la Germania. Parte con lo zaino sulle spalle, la chitarra a tracolla, 80 mila lire e un biglietto Inter-Rail in tasca. Nient'altro. L'idea era quella di comportarsi da perfetto busker, racimolando lo stretto necessario per sopravvivere sulla pubblica via, cantando per i passanti, e invece "I primi tre giorni non ho mangiato e ho dormito dove capitava, perchè non riuscivo a vincere la mia timidezza e a suonare per strada. In Germania mi sono aggregato a un ragazzo che faceva rock'n'roll: io lo accompagnavo e lui mi dava qualche spicciolo". Ancora oggi viaggiare è una delle sue passioni più forti: subito prima del Festival di Sanremo 2002 si rilassa a Marrakech, in Marocco. La sua meta preferita è Cuba: la prima volta ci va da turista, la seconda come ospite del Festival della Gioventù Comunista, a luglio del "97). Daniele Silvestri è tifoso della Roma, gioca a calcio per beneficenza nella Dinamo Rock, assieme a Ligabue e Piero Pelù. Non ha smesso di andare al cinema e fra le sue letture ci sono anche i fumetti "a striscia": i preferiti sono "Asterix", "Lupo Alberto", "B.C." e "Mafalda". In cucina Daniele è contemporaneamente buongustaio e cuoco eccellente: pasta e fagioli è la sua specialità . I suoi modelli musicale sono molteplici e fra quelli letterari, naturalmente, c'è il padre. "Quando mi chiedono quali artisti mi hanno influenzato, cito sempre per primi i Beatles. In realtà , credo di aver imparato di più da Fabrizio De Andrè, Edoardo Bennato, il primo Pino Daniele, Paolo Conte, i Police e Bob Marley. Ho ascoltato di tutto, compresi i musical, soprattutto quelli di Andrew Lloyd Webber, e tantissimo jazz. Per quanto riguarda i testi, invece, sono stati fondamentali autori come Calvino e Dostoevskij, i romanzi di fantascienza e le opere teatrali. Il più importante, umanamente e artisticamente, è stato mio padre, che mi ha insegnato più di tutti, soprattutto l'uso della parola: quando ero piccolo, infatti, mi parlava in rima. Avevo pochi anni e mi divertivo già a inventare filastrocche. Da lui ho ereditato un umorismo giocato sugli equivoci e il doppio senso, oltre alla necessità di uscire dagli schemi. Quando scrivo, sento l'esigenza di estraniarmi, di osservare me stesso da lontano, infatti lavoro sulle immagini". Dopo aver fatto parte di numerosi gruppi musicali pubblica nel 1994 il suo primo album da solista dal titolo "Daniele Silvestri" che si impone all'attenzione del pubblico in particolare con le canzoni "Flamenco della doccia" e "Voglia di gridare". Quest'ultima gli permette di partecipare a Sanremo Giovani e passare il turno per la gara ufficiale alla quale presenta la canzone "L'uomo col megafono": Silvestri canta seduto su uno sgabello, mostrando alcuni cartelli colorati con le frasi più significative della canzone. Con questo brano si classifica all'ultimo posto, il che si rivelerà occasione di notevoli soddisfazioni: il suo talento viene riconosciuto subito da una giuria di autori, che assegna il Premio Volare a "L'uomo col megafono" come miglior testo letterario della gara sanremese. Dopo l'esperienza sanremese pubblica il secondo album "Prima di essere un uomo" che rappresenta il vero e proprio trampolino di lancio verso il grande pubblico, in particolare grazie al brano "Le cose in comune" che domina le programmazioni radiofoniche dell'autunno del 1995 e che vince la Targa Tenco come miglior canzone dell'anno. Nell'autunno dell'anno seguente Silvestri realizza il suo album più ambizioso, un doppio cd intitolato "Il dado", in cui mescola passioni musicali e politiche in canzoni come "Hold me", la divertente "Samantha", "Banalità " e soprattutto "Cohiba", dedicata a Che Guevara. Instancabile, nel 1996 firma la sua prima colonna sonora per il film "Cuori al verde" di Giuseppe Piccioni, con Margherita Buy e Gene Gnocchi. e incide "Il dado", un album singolo però diviso in due facciate, quindi in due cd. A giudicare dall'accoglienza del pubblico nei concerti, la canzone manifesto di quel disco è "Cohiba", dedicata a Ernesto Che Guevara e coerente con le idee politiche di Silvestri, che si è sempre dichiarato comunista, grande estimatore del Che e sostenitore della causa cubana e dell'obiezione di coscienza, ha fatto il servizio civile presso Italia Nostra. Cohiba è la più famosa marca di sigari cubani. Nel cd "Il dado" è presente una ghost-track intitolata "Rappresaglia": Silvestri suona la batteria e Max Gazzè il basso. Lo stesso Gazzè figura nella band che lo accompagna nel tour italiano durato un anno intero. Le esibizioni dal vivo, certamente utili per promuovere il disco, sono soprattutto un mezzo per offrire il proprio contributo alle cause in cui crede, a partire dal raduno musicale contro le mine antiuomo dove canta "La bomba". Nel 1997 sale sul palco del Primo Maggio a Roma; partecipa a Milano al concerto per Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani; si esibisce al Premio Città di Recanati e ad Arezzo Wave; a luglio vola a l'Avana (Cuba) per il Festival della Gioventù Comunista. Organizza anche un mini tour nelle scuole superiori di tutta Italia, nel quale fa suonare come band di supporto i gruppi musicali degli studenti. Il teatro offre nuove forme d'espressione al suo talento poliedrico. A maggio ricopre il triplice ruolo di autore, a quattro mani con Rocco Papaleo, attore e cantante nello spettacolo "Rosso fiammante bloccato neve dubbio vetro tesi infinito": "à? stata un'esperienza fantastica, che ho intenzione di riportare in scena appena possibile". La collaborazione con Rocco Papaleo prosegue nel disco "Che non si sappia in giro" con il duetto "Foca". Pochi mesi più tardi va in scena a Cesena la prima di "Frankensteinmusical", un musical di Antonello Dose, Marco Presta e Tullio Solenghi. Daniele Silvestri è autore delle canzoni. Firma anche "Al fratello che non ho" e "Il fiume e la nebbia", due brani contenuti nel disco di Fiorella Mannoia "Belle speranze" Il 1998 si apre con il secondo album dei Tiromancino: Silvestri vi partecipa nella duplice veste di co-autore e co-interprete del brano "La storia" e come autore di "Dying Again". Riceve il Premio Ciampi e il Premio Mariposa, assegnato dall'omonima associazione culturale per i testi dell'album "Il dado". Scrive i testi di due canzoni: "Iolanda" e "Sete" per la commedia teatrale "Domani notte a mezzanotte qui" di Angelo Orlando. In questa occasione nasce la storia d'amore con l'attrice Simona Cavallari: oggi la sua compagna è in dolce attesa del loro primo figlio. Dopo il teatro, si cimenta anche nel cinema: compone le musiche del film "Barbara",nel quale appare in un cameo recitando la parte di se stesso. Torna in gara al Festival di Sanremo nel 1999 stavolta nella sezione big, con il brano "Aria" contro la pena di morte. La classifica migliora sensibilmente: ultimo nel '95 fra i giovani, in questa edizione si piazza fra i migliori otto. Immutata nel tempo, invece, la stima di giornalisti e personaggi dello spettacolo: riceve il Premio della Critica, intitolato a Mia Martini, e quello della giuria per il miglior testo. Il singolo "Aria" ha vita breve, giusto il tempo del festival, perchè tutte le stazioni radiofoniche del paese trasformano subito il nuovo singolo "Amore mio" in una strepitosa hit radiofonica. Il primo aprile '99 esce "Sig. Dapatas", il suo quarto album. Il titolo è l'anagramma delle iniziali delle singole canzoni contenute nel disco. Un mese più tardi è di nuovo protagonista del Concerto del Primo Maggio con "Aria", "Amore mio" e l'immancabile "Cohiba". In estate arriva un altro riconoscimento, ancora più prestigioso perchè intitolato a un cantautore fondamentale per la sua crescita artistica: il Premio Lunezia, infatti, gli conferisce la Laurea De Andrè per "Aria". In autunno, invece Daniele canta con i Subsonica iu uno dei loro brani: "Liberi tutti". Premi, concerti e collaborazioni proseguono nel 2000: riceve il Tributo ad Augusto Daolio in occasione dell'annuale raduno dei fans dei Nomadi; suona "Aria" e "Cohiba" in un live contro la pena di morte, firma il testo di cinque canzoni: "La rivoluzione", "K.N.A.", "Automaticamente", "La quiete che verrà " e "Polvere" contenute in "Serendipity", il disco della P.F.M. uscito in autunno. Rinfrescando il suo passato da busker, breve ma intenso, il 23 settembre partecipa alla quarta edizione di Stradarolo, Festival Internazionale di Musica, Teatro e Arte su Strada. Un mese più tardi pubblica il greatest hits "Occhi da orientale" con tre brani inediti: la title track, "Testardo" e "Cuore di cera". Il suo palmares teatrale si arricchisce di una nuova prestigiosa opera: compone le musiche di "Tango", lo spettacolo di Francesca Zanni ispirato al dramma dei desaparecidos argentini, trasmesso di recente dalla Rai. Il 2001 è segnato da avvenimenti personali tragici, la scomparsa del padre, e piacevoli, lo scudetto della Roma ed emozionanti come la notizia che la sua compagna, l'attrice Simona Cavallari, aspetta il loro primo figlio. Sul fronte musicale, Daniele dedica l'intero anno alla stesura delle canzoni per il nuovo disco, che inizia a registrare il giorno della befana del 2002, anno che lo vede per la terza volta sul palco del Teatro Ariston e nel quale torna a incrociare la strada degli amici Tàªtes de Bois. Sta per uscire, infatti, il loro nuovo disco, "Ferrè, l'amore e la rivolta", nel quale Silvestri ha tradotto in italiano e co-interpretato il brano "Non si può essere seri a 17 anni". A marzo del marzo 2002: partecipa al suo terzo Festival di Sanremo con il brano "Salirò" e pubblica "Unò-duè", il suo sesto album. Poco dopo, ad aprile 2002, parte la nuova tournèe. Nel 2004 esce "Live Transito", un doppio album, registrato dal vivo, che raccoglie tutta la vasta produzione discografica di Daniele Silvestri. Nel 2007 torna a Sanremo con il brano "La paranza", tormentone che conquista il pubblico e le radio. A marzo 2007 esce l'album di inediti "Il latitante", anticipato dal singolo "Mi persi", incluso nella colonna sonora del film "Notturnobus" con Giovanna Mezzogiorno e Valerio Mastandrea, tratto dall'omonimo romanzo di Giampiero Rigosi. Di certo si può affermare che la vita artistica di Daniele Silvestri è caratterizzata da produzioni musicali, degni di nota proprio per il loro "colore" è questa la caratteristica base del cantautore romano. www.danielesilvestri.it
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